Il progetto di “narrazione e rappresentazione video-teatrale”

La narrazione e la recitazione

La “narrazione” assume una valenza di “contenitore” che accoglie istanze di sé, parti inaccessibili che possono essere traslate su un personaggio, creando una giusta distanza emotiva che oltre a permettere la creazione di un prodotto artistico, fornisce la possibilità di modificare in qualche modo il proprio copione personale, che attraverso l’invenzione di una storia, può essere scritto di nuovo.

Sono tanti, diversificati e a vari livelli gli obiettivi di questo progetto.

Su un piano istituzionale, la realizzazione di un prodotto artistico condivisibile da tutti i diretti interessati, ma anche dalle agenzie del territorio e dagli operatori che non partecipano direttamente alle attività, permette di favorire l’integrazione con il contesto in cui l’utente vive e interagisce.

Da un punto di vista gruppale, il laboratorio favorisce l’integrazione con l’altro e il senso di appartenenza, pur mantenendo la capacità di individuazione e differenziazione, nel rispetto delle differenze di ciascuno; promuove lo sviluppo dell’empatia, stimolando l’ascolto dell’altro; fornisce competenze socializzanti (imparare a mostrare sé e le proprie emozioni).

In relazione ad un piano individuale, all’interno dell’attività di narrazione (con l’utilizzo di vari strumenti: disegno, collage, scrittura, rappresentazione corporea) e di quella video-teatrale, si stimolano capacità affettive, cognitive, relazionali e sociali.

Metodologia di lavoro

Si ritiene fondamentale il coinvolgimento attivo e la responsabilizzazione dei partecipanti in tutte le fasi del lavoro, cercando di facilitare l’espressione del singolo in base alle proprie risorse e sostenendo l’autonomia creativa.

L’utilizzo di modalità arte-terapeutiche, il lavoro di scrittura e la costruzione di un cortometraggio diventano l’interfaccia per lavorare sulle dinamiche socio-affettive delle persone che partecipano e per facilitare l’integrazione e la comunicazione all’interno del gruppo.

Quella che si propone è una vera e propria forma di educazione alla narrazione creativa, strumento straordinariamente efficace che consente di raccontare se stessi e il proprio punto di vista utilizzando un linguaggio artistico-espressivo, ovvero realizzando una creazione che parli di sé, ma che allo stesso tempo sia “altro da sé”, non riguardando direttamente la propria esperienza personale. La narrazione creativa, sia in forma verbale (scrittura creativa) che in forma gestuale (rappresentazione di un testo scritto in forma teatrale) e video, si inscrive all’interno delle arti-terapie e permette di dare libera espressione alle proprie potenzialità creative, potendo trasformare la propria esperienza personale (di sofferenza) in qualcosa di condivisibile proprio perché trasformato.

Programma del laboratorio

Una prima fase è dedicata alla creazione della storia, utilizzando la scrittura, il collage, il disegno libero, la rappresentazione corporea. Una volta realizzata la storia, si passa ad una rivisitazione della stessa e ad un’integrazione del materiale per dare vita ad una sceneggiatura, che verrà poi elaborata secondo il canone drammatico del teatro, per cui ogni partecipante potrà cimentarsi nel ruolo di attore di una parte del copione e/o ricoprirne altri (illustratore, sceneggiatore, aiuto registra, fotografo di scena, scenografo, costumista, aiuto montatore, segretario di edizione ecc.).

Dopo una fase di assimilazione delle caratteristiche dei personaggi e delle varie scene, attraverso la drammatizzazione, si procede alla ripresa video vera e propria.

Si passa infine al processo creativo del montaggio, con un’attenzione particolare anche alla colonna sonora.

Tecniche d’intervento

Per la realizzazione del progetto si utilizzano le seguenti tecniche:

Psicopedagogiche : Role playing – Brainstorming – Attivazione dell’immaginazione – Circle time – Intervista – Discussione di gruppo.

Teatrali: Rilassamento psico-fisico – Esercizi sensoriali – Improvvisazione – Movimento corporeo ecc.